Jah Shaka

Al momento in cui scrivo ancora non ho visto una conferma ufficiale, ma circola la notizia che sia venuto a mancare Jah Shaka 😮

Per chi non lo sapesse si tratta di un mostro sacro della musica reggae e dub, attivo fin dagli anni '70 tra Jamaica e soprattutto in Uk, sia come producer che come sound system operator.

Uno che oltre a creare e promuovere grande musica ha anche insegnato un'importante lezione di vita e di coerenza, perché questo signore ha cominciato quando la musica roots andava di moda, poi quando negli anni '80 i gusti del pubblico sono cambiati lui ha continuato imperterrito a suonare roots music, con le tematiche solite, invece che virare verso la dancehall slackness, e per questo in quel periodo è anche finito nel limbo e nel cono d'ombra dove sono destinati i nostalgici. Solo che poi si dà il caso che il roots e le sue tematiche (spirituali, sociali, etc.) sono tornate in auge, in qualche modo seppure rinnovato, e lui si è ritrovato in piedi come un faro che ha resistito alla tempesta. Tutto questo anche grazie alla sua capacità di tenersi sempre sul pezzo per quanto riguarda le nuove sonorità elettroniche e declinazioni verie della musica reggae, che nel frattempo erano diventate dominanti. Punto di riferimento anche per il fronte più digital dell'universo dub, le sue session ai controlli si caratterizzavano per la lunghezza (autentiche maratone musicali fino all'alba) e per la sua presenza scenica quanto mai carismatica, fatto anche di danze sciamaniche, speech e quant'altro.

Insomma, una grande personalità; in un altra vita vorrei essere come Jah Shaka. 

Riposa in pace guerriero della musica (il suo nome richiama Shaka Zulu, leggendario condottiero della nazione Zulu nell'Africa coloniale) e insegna agli angeli a suonare roots music 🙏😌

Ps: secondo me a Jah Shaka gli sarebbe piaciuto il mio nuovo singolo "The Gate", appena uscito, proprio in stile digital dub (lo trovi qui), ma forse (se verrà confermata la notizia) non lo sapremo mai 🥲

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